L‘Airports Council International, ovvero l’associazione commerciale degli aeroporti nel mondo, ha affermato che il traffico passeggeri nel 2018 è cresciuto rispetto all’anno precedente del 6%. In pratica quasi 9 miliardi di persone hanno viaggiato nei cieli del pianeta almeno una volta sugli aerei di linea, e il trend in crescita mostra una accelerazione progressiva da qui al 2023.
Secondo gli autori dello studio, il maggiore traffico passeggeri viene sostenuto dai soli 20 aeroporti più trafficati del mondo, i quali da soli hanno ospitato quasi 1,5 miliardi di persone. Sebbene per i canoni dell’associazione c’è solo da festeggiare, c’è però chi è preoccupato per i livelli di emissioni generati dai singoli aerei in volo per ogni tratta.
Questa situazione viene avvalorata dai dati diffusi dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, laddove il 13% delle emissioni di CO2 mondiale è dovuto al settore dei trasporti
di cui gli aerei contribuiscono per il 2%. Ma se le automobili la fanno da padrone con il grosso delle emissioni, a parità di grammi di CO2 gli aerei sono il mezzo di trasporto più inquinante. In volo ogni passeggero produce 285 grammi di anidride carbonica contro per ogni chilometro percorso contro i soli 42 grammi delle auto.Dunque, secondo le stime della Commissione Europea, possiamo anche scoprire che fra le 10 industrie più inquinanti d’Europa il decimo posto è occupato da una compagnia aerea, la quale ha emesso 9,9 Mega tonnellate di CO2 nel 2018. Al contrario, EasyJet sarebbe la compagnia che produce il minore impatto sull’ambiente, e dovrebbe emettere circa 75 g di CO2 per passeggero per km contro i 172 grammi di Korean Air e i 112 gr di British Airways.