Il dark web è da sempre l’approdo per molti utenti malintenzionati che cercano dati o metodi per aggirare le normali protezioni garantite dai siti web o dalle app. Ultimamente sono state tracciate diverse transazioni di persone che hanno comprato carte di credito rubate o clonate di utenti vittime. La ricerca proviene dalla società di cybersicurezza Sixgill, laddove si evince che il mercato dello scambio dei dati di credito sta registrando numeri da vero e proprio record negli ultimi sei mesi.
Sixgill si occupa di monitorare le attività illecite sul dark web, zona franca che si può raggiungere solo con determinate tecnologie nella quale è emerso un enorme flusso di dati relativi a carte di credito pronti per essere venduti al miglior offerente.
Carte di credito clonate: i codici finiscono a pagamento sul Dark Web
Secondo il report oltre il 65% di tutte le carte di credito rubate proviene dai soli Stati Uniti, mentre sono poco presenti i dati delle carte russe, nonostante l’elevata presenza di questa popolazione sul dark web alla ricerca di affari poco leciti.
I dati completi di codice CVV/CVV2 del retro delle carte di credito sono ovviamente i più richiesti, visto che questo codice è essenziale per lo shopping da remoto, mentre il mercato del dark web si starebbe progressivamente spostando sulle applicazioni di messaggistica come Telegram, Discord e QQ che, a dispetto di Whatsapp, sono meno stringenti sul tipo di comunicazioni che avvengono tra gli utenti.
Sebbene lo studio non lo espliciti direttamente, è molto probabile che il furto dei dati dalle carte di credito avvenga soprattutto tramite sistemi di phishing, ovvero le truffe più diffuse ed efficaci che fanno cadere vittime moltissimi utenti.