Se in passato Equitalia poteva soltanto essere a conoscenza del numero di conti correnti intestati ai cittadini, da oggi le cose sembrano cambiate. Il Fisco potrà infatti accedere e prelevare direttamente dai conti bancari ogni qual volta il cittadino risulti moroso nei confronti di multe, bolli, contributi INPS e di tutte le tasse in generale. Ma come avviene il pignoramento? In realtà esiste un preciso iter che la stessa Equitalia è tenuta a seguire. Innanzitutto, dopo la notifica di pagamento, il contribuente ha 60 giorni di tempo per presentarsi in un ufficio riscossioni e decidere di pagare l’intero importo o chiederne la rateizzazione. Solo se la volontà di pagare non sia resa manifesta allora Equitalia può decidere di procedere al recupero coatto sul conto.
Equitalia precisa che la procedura era già in vigore da diversi anni
In realtà, trattasi di una procedura già in vigore dal 2005 che consentiva ad Equitalia, allora come oggi, di accedere al conto senza il via libero giudiziario sebbene mai con modalità immediate o automatiche. Dunque, cosa cambia rispetto al passato? Semplicemente che Equitalia avrà la possibilità di accedere alle informazioni bancarie dei contribuenti in maniera più semplice e dettagliata e capire così se avviare o meno la procedura di pignoramento. Un potere nuovo e allarmante secondo le associazioni dei consumatori. In realtà, Equitalia ci tiene a precisare che i pignoramenti continueranno ad essere utilizzati in situazioni estreme e limitati solo laddove i contribuenti possiedano conti plurimi e ampiamente sufficienti a coprire il contenzioso con il Fisco.