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IPTV: oltre 200 utenti italiani beccati, ora rischiano 8 anni e una multa

L’Italia è ormai pervasa da un fenomeno riconosciuto da tutti con il nome di IPTV. Questo sta riuscendo in ogni modo a modificare l’andamento della situazione pay TV, dato che le grandi aziende non riescono più a carburare come prima. Il mondo pirata e quindi tornato alla ribalta da diversi anni, riuscendo a sorprendere tutti i licenziatari, anche quelli più forti.

Trattandosi però di abbonamenti per nulla congeniali ai canoni della legge, è partita un’inchiesta. A quanto pare il Nucleo special beni e servizi, avrebbe quindi beccato 223 soggetti, tutti sorpresi nell’utilizzo di varie alternative per vedere contenuti a pagamento senza utilizzare un abbonamento lecito. Secondo quanto previsto proprio dei canoni della legge sul diritto d’autore, sarebbe prevista inoltre anche la confisca di tutti gli strumenti che sono stati utilizzati. In questo caso le persone beccate potrebbero quindi vedersi confiscati i televisori, i computer o magari anche gli smartphone. Infine, oltre a rischiare anche la reclusione

, c’è anche una multa che potrebbe arrivare alla massima cifra di 25.000 €.

 

IPTV: beccati oltre 200 furbetti, potrebbe essere la svolta

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda:

“Per fortuna viviamo in un paese civile, in cui chi sbaglia paga. Complimenti alla Guardia di Finanza e all’Autorità giudiziaria per il grande risultato conseguito con questa operazione – ha dichiarato De Siervo -. Da mesi La Lega Serie A ha dichiarato guerra alla pirateria perché è un fenomeno criminale alimentato spesso da utenti inconsapevoli del reato che stanno commettendo e delle gravi conseguenze cui vanno incontro. Oggi, per la prima volta, sono stati denunciati oltre duecento consumatori finali, questo fatto rappresenta una svolta epocale nella lotta contro questa piaga, a tutela di tutti i club e dei tifosi che onestamente si abbonano per seguire le partite del nostro campionato”

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Pubblicato da
Felice Galluccio