A causa del costante utilizzo che facciamo dello smartphone, gli scienziati che stanno studiando soluzioni efficaci per arginare il coronavirus hanno supposto che i telefoni possono essere un veicolo dell’epidemia. Da sempre ricettacolo per germi e batteri, gli schermi raccolgono tutte le nostre scarse norme igieniche, visto che l’Università dell’Arizona ha stimato che i display sono dieci volte più contaminati della tavoletta di un water.
Quindi basterebbe per esteso uno starnuto o un colpo di tosse perché lo smartphone sia veicolo del coronavirus emerso in Cina. Se l’affermazione è plausibile, resta da capire il nodo fondamentale: per quanto tempo un telefono appena contaminato può veicolare il virus?
Su questo argomento intervenne giorni fa direttamente l’OMS, ma le risposte fornite furono insufficienti:”non è ancora noto per quanto tempo il virus 2019-nCoV sopravvive sulle superfici, anche se le informazioni preliminari suggeriscono che il virus potrebbe sopravvivere qualche ora o più. I disinfettanti semplici possono uccidere il virus rendendo impossibile infettare le persone
”.Ma mentre l’OMS ha supposto poche ore, uno studio tedesco delle Università di Medicina di Greifswald e di Bochum sostiene che il virus può sopravvivere su plastica, vetro e metallo fino a nove giorni in condizioni ideali e senza igienizzare lo smartphone. Sebbene lo studio non è stato direttamente applicato sul coronavirus, i ricercatori tedeschi ritengono plausibile che i risultati siano coerenti l’epidemia cinese.
Dunque in assenza di dati scientifici certi, al momento dobbiamo arginare i rischi da contagio più con l’applicazione del buonsenso che di metodi approvati. La disinfezione regolare delle superfici dello smartphone dovrebbe diventare d’abitudine per prevenire ogni tipo di trasmissione di virus.