La prima azienda telefonica a intuire il valore delle immagini su queste schede fu la stessa Telecom, così che ebbe la possibilità di veicolare dei messaggi promozionali. Da quel momento le schede telefoniche divennero oggetti di culto per collezionisti.
Schede telefoniche da collezione: alcune valgono 10mila euro
Alcune serie poco amate caddero nell’oblio diventando pezzi rarissimi, e proprio su quelle a tiratura limitata che hanno un particolare disegno o slogan si giocano le aste più sanguinose. Per esempio, le prime schede illustrate prodotte dalla Technicard System che raffiguravano le bellezze culturali di ogni regione d’Italia sono molto rare.
Tuttavia sono quattro le tipologie in cui le carte telefoniche rare vengono oggi classificate:
- le prime schede telefoniche Telecom ordinarie con la pubblicità dei servizi della compagnia;
- pubblicitarie, commissionate da aziende esterne a scopo commerciale;
- tematiche, dedicate a temi specifici (artistici e culturali, normalmente);
- speciali, emesse in occasione d’eventi speciali e dalla tiratura limitata.
Una scheda telefonica di valore non deve essere rovinata o smagnetizzata, mentre il suo valore aumenta se reca ancora il talloncino sull’angolo. Esistono schede telefoniche che possono sfiorare i 10.000 euro, soprattutto se provenienti da collezioni di dimenticate prodotte:
- Dalla SIDA tra il 1977 e il 1981,
- le schede Urmet bianche e rosse in cartone resistente (1985-88),
- le schede omaggio realizzate da alcune aziende come Alitalia, Intel o Lufthansa,
- le schede della serie “Labirinto” e quelle che riportano opere d’arte.