Avere il proprio smartphone pronto per qualsiasi evenienza divenuto un’esigenza imprescindibile dei nostri giorni. Il grado di reperibilità che abbiamo raggiunto con la tecnologia moderna quasi ci impedisce di risultare offline anche solo per qualche ora.
Per questo motivo, andata diffondendosi l’abitudine di ricaricare lo smartphone durante la notte. D’altra parte, sin dalla nascita del telefono per come lo intendiamo oggi si è discusso notevolmente sulla validità della ricarica notturna e se questa consuetudine non possa rovinare in realtà la batteria del nostro smartphone.
La paura principale verso questo tipo di pratica riguarda la necessità di lasciare lo smartphone collegato alla presa di corrente per molto tempo. Solitamente la ricarica notturna con i fatti durare circa 6-8 ore, Includendo in questo arco temporale un discreto numero di ore in cui la batteria ha già raggiunto il 100%. Come regolarsi allora? Ci sono rischi reali per la batteria?
Se anche voi vi siete dunque chiesti almeno una volta se lasciare lo smartphone in carica possa creare danni alla batteria, sappiate che non vi è alcun rischio di questo genere.
Anzitutto, perché le batterie utilizzate oggi sono al litio, il rischio di andare incontro ad usura anticipata è notevolmente ridotto.
In secondo luogo, perché ormai anche gli smartphone di fascia medio bassa montano dei chip di ricarica intelligente, che riconoscono il momento in cui la batteria ha raggiunto la carica massima ed interrompono l’alimentazione, andando di fatto a bloccare il flusso di corrente in entrata. Che viene ripristinato solo quando la carica sta per scendere al 99%.