Wuhan, città della Cina che conta 11 milioni di abitanti, è irriconoscibile: dopo che il contagio da Coronavirus si è rapidamente diffuso dai primi di gennaio, la metropoli è finita in quarantena, come la protagonista di un film sull’Apocalisse. Isolata dallo scorso 22 gennaio, tutte le principali vie di comunicazione quali strade, autostrade e aeroporti, appaiono deserte così come rari sono i mezzi di trasporto che si possono incontrare. Solo qualcuno di molto coraggioso si avventura in bicicletta e rigorosamente con la mascherina, magari per far fronte a bisogni di prima necessità.
Immagini che il drone riprende nitidamente e che fanno riflettere sulle dimensioni che l’epidemia qui ha avuto: I dati parlano di ben 565 decessi causati dal Coronavirus e di oltre 28 mila contagi. Una stima che ogni giorno cambia e che non fa cessare l’allarme in città. Una metropoli Wuhan, che verrà indubbiamente ricordata proprio per il triste primato di essere l’epicentro dell’epidemia da Coronavirus.
Dall’inizio dell’anno, infatti, i contagi da Coronavirus si sono velocemente intensificati e varcato i confini cinesi fino a colpire ben 33 Paesi. L’epidemia ha inizialmente colpito buona parte dell’Asia Orientale, per poi propagarsi nell’emisfero occidentale del globo e in Oceania. Alla luce di questi dati non è un caso se l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parli di emergenza globale, con un’attenzione preoccupante soprattutto per i Paesi sottosviluppati e meno pronti a far fronte ad una problematica sanitaria di questa portata. Tuttavia le misure cautelari messe in atto dopo la diffusione delle notizie sui primi contagi da Coronavirus in Cina, hanno limitato i danni altrove al punto che il Paese è l’unico ad essere seriamente colpito. Ad oggi le stime più recenti parlano di 76938 contagiati in tutta la Cina, con 2443 decessi e 23170 guariti. Un dato impressionante, almeno quanto le immagini spettrali riprese dal drone di Wuhan.