Rdurre il rischio di essere contagiati o trasmettere un’infezione da coronavirus passa anche dall’indossare le mascherine FFP3 che si trovano in qualunque negozio di sanitari, iperstore e piccoli casalinghi cinesi. Tali strumenti di prevenzione aiutano a coprire un’area che comprende naso, bocca e mento, ovvero la più esposta al possibile veicolo di contagio. Le maschere possono essere però di diverso tipo, e solo quelle dotate di alcune caratteristiche sono resistenti contro virus di questa portata. Per questo le mascherine FFP3 sono considerate le più adatte anche se in definitiva non garantiscono una protezione totale.
Le FFP3 sono certificate in conformità alla norma standard EN 149 secondo cui le mascherine devono avere un’efficacia filtrante del 98%, rendendosi necessarie anche e soprattutto per gli operatori sanitari.
Ci teniamo a fare questo distinguo perché lo stesso Ministero della Salute rilevò che la trasmissione letale del virus influenzale AH1N1v (aviaria) fu dovuto a “un uso non corretto di mascherine e respiratori può aumentare, anziché ridurre, il rischio di trasmissione dell’infezione“. Alle mascherine va accompagnato sempre il lavaggio delle mani prima e dopo la rimozione di un respiratore, e lo smaltimento di questi oggetti deve essere categorico. Infine, il Ministero della Salute ricorda poi come l’utilizzo delle mascherine protettive debba essere combinato con altre azioni di prevenzione personale e respiratoria: