A quanto pare bollo auto e canone RAI saranno tutto fuorché aboliti. Il motivo addotto a tale discutibile scelta ha dell’assurdo per gli italiani. Si cerca una spiegazione che apparentemente non esiste ma che è insita in alcune manovre statali e governative attuate per il decreto anti-crisi.
La scadenza della tassa – fissata per molti al 31 Aprile 2020 – continua a rimanere valida con tutti gli oneri economici richiesti. Chi ha atteso dopo la scadenza del 31 dicembre 2019 con la speranza di una misura “stracciacartelle 2.0” è rimasto deluso in quanto si continua a pagare. Il Canone TV, d’altronde, continua ad essere tariffato come di consueto nonostante l’iniziale promessa di una abolizione totale.
Il motivo che ha portato a tale valutazione negativa per le nostre tasche è stato finalmente rivelato per via ufficiale. Milioni di consumatori storcono il naso ma la verità è che continueremo per molto tempo a mettere mano al portafogli per pagare le tasse più odiate di sempre. Ecco cosa hanno dichiarato le fonti.
Bollo auto da pagare, il canone RAI è gratis solo in questi casi: le tasse continuano in Italia
La speranza di evitare il canone RAI esiste nel caso in cui si abbia un reddito ISEE basso ed un’eta superiore ai 75 anni. Si può inoltrare richiesta spontanea all’Agenzia delle Entrate per l’esonero a tempo indeterminato dai costi dilazionati ormai da tempo nella bolletta ENEL. Ci si può esimere dai costi. Diverso, invece, il caso del bollo auto.
Gli automobilisti continuano difatti a pagare secondo nuove disposizioni. In gioco vi sono interessi economici importanti per lo Stato che conferisce ora maggiore potere alle singole Regioni. Queste ultime potranno decidere liberamente l’ammontare del costo per KWh dei veicoli. Cosa che potrà lasciare ampio spazio ad aumenti oppure diminuzioni di prezzo per le tariffe. Ma nessuna abolizione in nessun caso.
Dalle nuove immatricolazioni lo Stato ricava 6 miliardi di euro contro gli 1,5 miliardi di entrate nette per il canone della TV. Nel complesso si conferma un bacino di spesa di oltre 7 miliardi per gli italiani che difficilmente vedranno conto zero per le prossime imposte.
Il mancato aumento dell’IVA è il principale responsabile di questa situazione che si basa sulla riscrittura integrale della Legge di Bilancio 2020 che continuerà a mantenere in attivo i conti da pagare con buona pace di milioni di contribuenti infastiditi.