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Chernobyl, spuntano nuovi dettagli che avremmo preferito non conoscere

Per molti risulta un ricordo; per altri, soprattutto chi non era ancora nato all’epoca, un racconto agghiacciante su ciò che l’uomo è in grado di causare con la propria condotta scellerata. Ma sia che si tratti di persone che hanno visto in quel momento stesso ciò che andava consumandosi, sia che si parli di nuove generazioni che l’hanno conosciuto per via indiretta, Chernobyl non è un nome che lascia indifferenti.

Specie dopo la magistrale trasposizione della vicenda sul piccolo schermo, resa disponibile alla fruizione del pubblico grazie alla geniale intuizione della HBO, gli spettatori sono riusciti ad immergersi in quanto accadde in quelle terribili giornate e nei mesi seguenti. Farne una serie, proprio di nome Chernobyl, ha reso il terribile evento ancor più vivido e chiaro a molti, ricostruendone le dinamiche temporalmente e logicamente.

Lo show ha avuto un successo stratosferico che ha valicato i confini dell’America, riscuotendo consensi in Europa, ma anche nei Paesi orientali, ormai sensibili tanto quanto i nostri all’argomento anche per via di quanto avvenuto a Fukushima.

Forse è anche cavalcando l’onda di questo rinnovato interesse che una delle massime istituzioni americane in materia di sicurezza di Stato, il National Security Archive, ha reso disponibili alla consultazione moltissimi documenti finora rimasti top secret.

Chernobyl, documenti e atti governativi ascrivibili ai giorni del disastro tornano a galla dopo quasi 34 anni

Si tratta di centinaia di documenti ufficiali, note, direttive emanate dal Politburo nei giorni immediatamente seguenti al disastro. Rimasti inediti fino ad oggi, questi documenti hanno il pregio – e lo sconcertante potere – di far comprendere il disastroso e disperato tentativo di Mosca di insabbiare l’accaduto, per non far trapelare assolutamente nulla al di fuori dei confini dell’URSS su quanto stesse avvenendo.

Molti dei provvedimenti presi in quei terribili giorni erano volti proprio a minimizzare il pericolo di una fuga d’informazioni, oltre a dare la percezione che, qualunque cosa stesse accadendo, fosse sotto il controllo delle autorità.

E’ per questo motivo che all’indomani dell’incidente uno dei primi decreti è corrisposto con l’innalzamento della soglia di tolleranza alle radiazioni prevista dalla legge, pur di poter affermare che ci si trovasse ancora al di sotto dei limiti di sicurezza. Così come molti pazienti presentanti chiari segni di malattia da radiazioni non sono stati accolti nelle strutture ospedaliere, già sature, e siano stati rispediti a casa.

E per quanto sia difficile digerire determinate informazioni, prendere coscienza di quanto accaduto è necessario affinché determinati errori non siano più commessi.

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Pubblicato da
Monica Palmisano