Non si torna indietro nella decisione di proporre aumenti per bollo auto e canone della RAI. I clienti sono inferociti e si scatenano online con petizioni ed invettive contro uno Stato che lucra tramite le cosiddette tasse di possesso. Sono ritenute ingiuste fin dall’alba dei tempi ma l’ultima parola è spettata all’amministrazione che ha nuovamente deliberato a favore di rimodulazioni importanti per i costi di mantenimento di vetture e televisore.
Con l’ultima scadenza dell’imposta auto fissata ad Aprile 2020 gli oneri permangono contro il volere degli automobilisti di tutta la nazione. La speranza di una chiusura conti a 0 euro risulta impossibile per un assurdo motivo che non concede la totale abolizione. Ecco come stanno le cose al momento.
Bollo auto e Canone RAI: nessuno sfugge alle tasse
Non c’è speranza di liquidare il conto del canone RAI se non avendo 75 anni di età ed un reddito ISEE veramente basso. In tutti gli altri casi il sistema prevede ancora la dilazione dei costi una tantum su base mensile nella bolletta della luce.
Se per il canone TV esiste una minima speranza di evitare i costi di mantenimento per il bollo auto le cose sono ben diverse. Con l’introduzione del sistema PagoPA le amministrazioni pubbliche delegate alla riscossione del pagamento aumentano i costi totali a fronte di una modifica governativa.
Lo Stato ricava in totale 7 miliardi e mezzo di euro comprensivi di 6 miliardi per le nuove immatricolazioni ed 1,5 miliardi per il canone televisivo. Sicuramente non rinuncerà facilmente a tali introiti dopo la mancata forzatura dell’IVA prevista inizialmente al rialzo.
Insomma, si continuerà a pagare fino ad una nuova revisione della Legge di Bilancio che potrebbe concedere o meno respiro agli italiani.