Il cambio generazionale è dettato principalmente dalla necessità di lasciare libere le frequenze attuali per fare spazio all’ormai imminente diffusione del 5G in Italia; di conseguenza le emittenti inizieranno a trasmettere sfruttando un nuovo standard, il DVB T2 appunto, su frequenze completamente differenti, ma non compatibili con tutti i dispositivi attualmente in commercio.
Prima di generare inutile confusione, precisiamo che la maggior parte dei modelli acquistati nel corso degli ultimi 5/6 anni non avranno alcun tipo di problema. Gli utenti coinvolti sono prevalentemente coloro che possiedono televisori molto datati, o ancora peggio coloro che già devono fare affidamento su un decoder esterno per il collegamento al digitale terrestre.
Arriviamo alla domanda da un milione di dollari, come scoprite se dobbiamo cambiare televisore? i passi da seguire sono semplicissimi, prima di tutto consigliamo una risintonizzazione della TV (in modo da non avere dubbi sul buon esito del test), poi basterà posizionarsi sui canali 100 o 200. Se verrà riprodotto qualcosa, allora sappiate che il modello in vostro possesso è perfettamente compatibile con il DVB T2; se invece verrà visualizzato un messaggio d’errore o uno schermo completamente nero, allora dovrete ricorrere all’acquisto.
Recandovi in negozio controllate attentamente che sia compatibile con il DVB T2, molto probabilmente vedrete il bollino tivùsat o lativù, segnale della perfetta compatibilità.