addio 3G Il centro della discussione si sposta sulla rete 3G, per la quale esiste la possibilità di una chiusura lineare al processo di integrazione 5G. Causa un trend sempre più orientato all’alta velocità Internet si pensa che la rete di terza generazione sia ormai in fase d’ombra. Decisamente fuori contesto, rischia ora una prematura chiusura dopo anni di onorato servizio al cliente.

Gli operatori sono pronti ad abbandonare il segnale 3G? Potrebbe sembrare una decisione semplice ma abbiamo ragione di credere che serva una oculata valutazione della situazione prima di catapultarci a senso unico nella direzione del 5G. La connessione lenta, per quanto tale, potrebbe avere ancora un ruolo importante nelle nostre vite. Ecco come stanno le cose al momento.

 

Chiusura 3G: valutazione in corso con gli operatori indecisi e gli utenti sul piede di guerra

La falla 4G impensierisce miliardi di utenti. Il 5G, intanto, avanza come da programma incontrando il favore di gestori telefonici come TIM e Vodafone già attivi nel contesto delle promo commerciali. Si mantiene il classico 2G per chiamate ed SMS. Nel mezzo troviamo la rete di terza generazione comune a TIM, Wind Tre, Vodafone, Iliad ed MVNO. Apripista alla connettività Internet ma decisamente meno usabile di 4G e 5G sul fronte dei servizi Internet che richiedono grandi quantità di dati.

Se per TIM e Vodafone la scelta potrebbe apparire semplice per 3 Italia ed Iliad le cose si complicano. Per il gestore francese si confermano i problemi di rete 4G Plus causati dalla mancanza di antenne proprietarie. La connessione condivisa con il ramo Wind Tre costringe parecchie persone a ripiegare sul 3G Iliad. Resta ancora una sicurezza. Con 3 Italia, invece, il 4G è ben rodato ma si paga 1 euro in più al mese. Mancando il 3G Gratis è facile pensare ad aumenti tariffari omogenei a tutte le promo attive con l’operatore.

Non si lascia nulla di intentato al momento. Gli operatori sono chiamati a prendere una decisione per la quale sapremo di più nel corso delle prossime settimane.

Articolo precedenteWhatsApp, direttamente da Facebook arriva la novità che fa infuriare tutti
Articolo successivoTikTok: è guerra contro la disinformazione sul coronavirus