Lydia è un videogioco uscito già nel 2017 sulla piattaforma di videogiochi Steam e che già all’epoca ricevette moltissime recensioni e feedback positivi. Di recente è stato reso disponibile anche per Nintendo Switch, riscuotendo numerosi consensi anche in questo caso. Ma qual è il punto di forza di questo videogioco interattivo?
Quali sono le caratteristiche che rendono Lydia così speciale come videogioco?
Lydia racconta la storia di questa bambina costretta a vivere la sua infanzia tra un padre alcolizzato e una madre violenta che inevitabilmente le strappano tutto il bello dei suoi primi anni di vita. Proprio per questo motivo la bambina, nel tentativo di evadere dalla sua triste realtà, si inventa l’esistenza di mondi fantastici che si trovano solo nella sua testa e inventa delle storie. Il problema però è che nessuno della sua famiglia gli ha mai avuto il tempo e la voglia di raccontagli fino in fondo le storie, inclusi i lieto fine. Pertanto le storie che conosce Lydia sono tutte incomplete e prive dei finali felici che solitamente conosciamo e lei non ne ha idea e nelle sue fantasie, i mostri delle sue storie, non vanno mai via e le rimangono sempre intorno.
Andando avanti con la trama, capiamo che i difetti dei mostri che Lydia immagina non sono altro che quelli dei suoi genitori, consumati da alcool e rancori che avvelenano anche l’infanzia della piccola. Avrete capito che non si tratta di un videogioco particolarmente d’intrattenimento, ma più un’avventura che ci permette di sperimentare in parte, cose su cui non sempre ci soffermiamo a sufficienza per riflettere. Creato dalla startup chiamata Platonic Partnership e da un game designer che purtroppo quei mostri li ha vissuti davvero, questo gioco è acquistabile al costo di 1 euro, che verrà devoluto alla fondazione Fragile Childhood, che sostiene psicologicamente i bambini che vivono questo tipo di problemi familiari.