batterie auto elettriche

Nel breve futuro una delle chiavi del successo della auto elettriche sarà l’ottimizzazione delle batterie al loro interno. Ad oggi questi accumulatori sono dipendenti dal Litio e da altre terre rare che restituiscono un’autonomia insufficiente, si degradano dopo un tot di cicli di ricarica e, infine, inquinano.

Uno strumento per misurare il degrado della batteria dei veicoli elettrici esiste già e dall’analisi dei dati riesce a valutare lo stato di salute di un accumulatore nel corso del tempo. Nato per aiutare i manager che si occupano delle flotte di mezzi nelle grandi multinazionali, questo strumento ha fatto emergere dati molto interessanti.

 

Batterie auto elettriche: novità su durata, autonomia e inquinamento

Dopo tot cicli di ricarica, il calo medio dell’accumulo di energia si attesta sul 2,3% all’anno, che tradotto significa che un’auto elettrica con un’autonomia di 240 km perde circa 27 km di autonomia dopo cinque anni. 

Se il costruttore della batteria ha lavorato bene nel gestire i picchi di calore generato dalle celle, allora le batterie mostrano un degrado più lento rispetto al solito. A questo proposito giova sicuramente far lavorare gli accumulatori a temperature basse. Inoltre, lo strumento di analisi sostiene che a un utilizzo intensivo del veicolo non corrisponde un maggiore degrado della batteria.

Parlando invece d’inquinamento, le batterie agli ioni di litio emettono tra i 61 e i 106 kg di CO2 per kWh di capienza. Emissioni derivanti dai metodi di produzione e dal tipo di fonte di energia utilizzata nel processo di fabbricazione.

Secondo gli standard stabiliti dall’UE le emissioni devono scendere al di sotto dei 60 kg per KWh, e ciò passa anche dalla produzione consapevole energia elettrica da fonti rinnovabili. Inoltre l’estrazione delle materie prime di base deve progressivamente virare verso l’uso di materiali riciclati. Su questo punto l’UE si sta battendo perché le batterie delle auto elettriche contengono metalli rari come litio, cobalto, nichel e manganese che stanno diventando sempre più difficili da estrarre dal terreno.

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