IPTV: "eclissi" non esiste più, ora WhatsApp riporta il servizio agli utenti

La tecnologia dell’IPTV illegale è ancora molto popolare nel nostro paese. Sono tante le persone che, anziché affidarsi ad un regolare abbonamento con Sky, scelgono la strada del pezzotto per la visione di eventi sportivi piuttosto che eventi calcistici.

 

IPTV, alto rischio per le multe ed attenzione a questo nuovo pericolo

Nel corso di questi mesi le autorità hanno massimizzato i loro sforzi per porre una sorta di argine a tale deriva. L’obiettivo delle forze dell’ordine, grazie ad operazioni condotte sia in Italia che nel resto d’Europa, è quello di stoppare le reti illecite propedeutiche alla trasmissione del segnale streaming nelle case degli italiani.

I numeri rispetto allo scorso anno sono emblematici: già nelle prime settimane del 2020 tanti pezzotti non sono più disponibili ed anche i siti internet o i canali Telegram che garantivano visione gratuita di Sky sono stati chiusi.

Inoltre, se prima a spingere gli utenti a sposare la via dell’IPTV illegale vi era il pensiero del risparmio, al giorno d’oggi anche questo presupposto è venuto meno.

I fatti parlano chiaro. Proprio nel corso di queste settimane sono partite le prime sanzioni pecuniarie contro tutti i trasgressori seriali. Chi si avvale dello streaming illecito può incorrere in una multa di ben 30mila euro. 

Non tutti sanno, inoltre, che l’IPTV comporta anche un reato penale. Gli utenti, con la visione gratuita di Sky, possono anche andare incontro alla galera. In base alle normative vigenti, la reclusione è prevista da un minimo di sei mesi sino a tre anni.

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