Durante gli scorsi mesi è andata in scena una lunga querelle che ha contrapposto TIM e gli altri operatori telefonici principali d’Italia – Vodafone e Wind – ai rispettivi clienti. Il motivo del contendere era la richiesta di rimborsi dopo le famose rimodulazioni dei contratti verificatesi tra il 2016 ed il 2018.
Le rimodulazioni dei costi del suddetto periodo sono state a lungo contestate da parte dei consumatori. La ragione della critica era tutta nel passaggio dei pagamenti che, da 30 giorni, si spostavano su un limite di 28 giorni.
Dopo lo stop ufficiale a tali cambiamenti contrattuali, le associazioni a tutela dei clienti hanno continuato la loro battaglia contro TIM, Vodafone e Wind in tribunale. Sulla rimodulazione dei pagamenti si sono espressi nell’ordine prima il TAR e poi il Consiglio di Stato. Sia nel primo che nell’altro caso è stato imposto a TIM (ed agli altri provider) di effettuare dei rimborsi verso i clienti che hanno pagato le loro bollette ogni 28 giorni.
Nel corso di questa primavera partiranno i primi conguagli per i clienti di TIM. Gli abbonati idonei ai rimborso hanno ricevuto una comunicazione via posta. Il valore dei rimborsi sarà del tutto equivalente al credito extra pagato con le bollette a 28 giorni.
E’ bene ricordare che, in linea a quanto stabilito dai due tribunali amministrativi, i rimborsi sono relativi solo ai piani per la telefonia fissa con Fibra Ottica ed ADSL. Ad oggi per gli abbonati di telefonia mobile non sono previste simili soluzioni.