Ripensare il concetto di mobilità costituirà una delle più grandi sfide del nuovo decennio. Continuare con i livelli di emissioni attuali sarà presto insostenibile (anzi, lo è già da ora in verità) e sfruttare le risorse fossili non sarà più possibile in virtù del loro imminente esaurimento.
Il nuovo decennio dovrà dunque configurarsi all’insegna di un nuovo modo di intendere il trasporto, soprattutto quello su strada – che attualmente in Europa costituisce da solo il 30% circa delle emissioni prodotte per gli spostamenti.
Eppure gli italiani si stanno mostrando restii ad un eventuale cambiamento verso soluzioni più ecosostenibili. Sicuramente non si tratta di retaggio culturale, bensì di una serie di concause che contribuiscono a non riuscire ad abbandonare il fossile. Ecco dunque perché nella nostra penisola continuano a prevalere forme di alimentazione come diesel e benzina.
Esistono almeno cinque motivazioni importanti per cui non riusciamo a dare quella svolta
verso una soluzione di trasporto più rispettosa per l’ambiente, quale può essere utilizzare un carburante non fossile.Anzitutto, i costi: al momento, il prezzo di un’auto elettrica è ancora nettamente superiore a quello di un’auto diesel della medesima fascia, e questo per molte famiglie può costituire ad oggi un impedimento. In secondo luogo, la fruibilità delle postazioni di ricarica, che al momento risultano ancora poche e distribuite in maniera scarsamente omogenea sul territorio italiano. Anche il fatto stesso di dover posteggiare la macchina a lungo prima di garantirsi un pieno potrebbe essere un fattore di disturbo.
Inoltre, le auto elettriche non sono ancora così diffuse come invece lo sono – per ovvi motivi – le auto a benzina o a diesel. Il costo di un pieno è tuttora in fase di assestamento, in aggiunta, perché si tratta di un mercato relativamente nuovo e che deve ancora trovare la propria collocazione definitiva.