News

Addio smartphone: questi telefoni del passato valgono una fortuna

Gli smartphone cedono il passo ai progenitori della telefonia mobile. I vecchi telefoni sono ancora da valutare e valgono una fortuna. A scoprirlo sono coloro che riescono a trovare alcuni modelli vintage. Impossibili da utilizzare vista la poco recente tecnologia ma ancora in auge presso i collezionisti. Con tre unità che non passano mai di moda gli italiani scoprono che c’è un modo sicuro per guadagnare una barca di soldi con poco sforzo. La lista ufficiale dei modelli da tenere a vista è stata pubblicata con le caratteristiche essenziali dei cellulari.

 

Smartphone OK ma i telefoni vintage non muoiono mai

Non sarà mai un vero addio quello da destinare ai telefoni del passato. Continuano ad imperversare nell’interesse di una ristretta nicchia di intenditori anche a decenni di distanza. Si riconoscono per un design distante dalla logica degli attuali smartphone top di gamma. Sono inutilizzabili in quanto sprovvisti praticamente di tutto. Una sorta di fermacarte old style. Ma hanno un loro valore. Chi li rivende online, infatti, scopre che si riesce a guadagnare fino a 1000 euro

dalla vendita di uno di questi spettacolari esemplari.

iPhone 2G è il primo esempio di telefono compatto di casa Apple. Ormai è divenuto un must-have nel circuito dei collezionisti. Tutti fanno a gara per averlo esposto all’interno della propria teca personale.

Di un altro stampo è il Mobira Senator prodotto da Nokia nel lontano 1981. Un bestione da 3 Kg con una pessima scocca e tutto fuorché un dispositivo mobile. Una sorta di cassetto da camera da letto per una serie di circuiti che vale parecchio denaro all’asta.

Il primo dispositivo veramente mobile, invece, è stato il DynaTac 8000X di Motorola dal peso di 1 Kg e dal design con antenna fissa e tasti neri su chassis bianco latte in evidenza. Prodotto in una tiratura limitata a 30.000 esemplari. In giro se ne trova ancora qualcuno ma è veramente raro. Il prezzo lo fate voi a partire dal listino base indicato in precedenza.

Condividi
Pubblicato da
Domenico