Si entra quindi nel campo della disinformazione organizzata e distribuita tramite uno strumento ormai al centro delle nostre vite. Gli smartphone sono un’arma a doppio taglio e rischiano di creare ingiustamente uno stato di stress e preoccupazione. Ecco cosa è stato deciso a proposito della campagna informativa sul virus cinese.
Stando ad un recente rapporto di CNBC la società di TIM Cook sta usando un atteggiamento di riluttanza assoluta contro tutte le app Coronavirus. A meno di trovarsi in presenza di canali ufficiali (governativi o associativi legalmente riconosciuti) viene negato l’accesso allo store da parte di app con argomento centrale sul virus. Google, allo stesso modo, attua una campagna di disinformazione totale bloccando i risultati delle ricerche. Se provate a cercare “Coronavirus
” non otterrete alcun riscontro.La compagnia di Cupertino supervisiona lo stato delle pubblicazioni eliminando le app in maniera manuale. Gli analisti sono impegnati a tempo pieno e nel contempo hanno bypassato anche l’informativa verificata proveniente dalla World Health Organization che contrariamente ad altre piattaforme concede informazioni certificate sullo stato del Covid-19. App esterne, infatti, vengono stroncate anche in presenza di dati ufficiali prelevati dal sito dell’associazione.
Lo scopo dei due colossi del web è quindi quello di placare l’isteria generale del periodo tramite il blocco alle pubblicazione delle fake news. Potrebbe non risolvere il problema ma lo argina in modo efficace. Secondo voi è troppo? Spazio ai commenti.