Contro la paura del virus Covid-19 alcune grandi aziende hanno deciso di rompere gli indugi ed esporsi in prima linea a sostegno delle Regioni colpite dall’epidemia. Per citare subito un esempio virtuoso, la catena di supermercati Esselunga ha definito donazioni per 2,5 milioni di euro a favore di ospedali e istituti impegnati nell’assistenza dei pazienti e nella ricerca scientifica.
Come spiega Sami Kahale, amministratore delegato della catena, “non possiamo stare fermi a guardare la difficoltà e preoccupazione generale causata dalla diffusione del Covid-19. Ognuno deve fare la sua parte. Esselunga, che ha sempre cercato di essere vicina ai territori in cui è presente, vuole confermare concretamente il proprio impegno. Vogliamo ringraziare medici, personale sanitario e ricercatori impegnati nel servizio alla comunità, i nostri collaboratori che nei negozi stanno lavorando instancabilmente e allo stesso tempo offrire un aiuto tangibile alle persone più anziane così come ai nostri fornitori, in non pochi casi piccole e medie imprese del territorio“.
Oltre al contributo diretto dell’azienda, Esselunga distribuirà gratuitamente nelle case degli over 65 la spesa acquistata in negozio fino a Pasqua, e ogni tesserato Fidaty, il programma fedeltà per la raccolta punti, contribuirà a donare 5 euro ogni 500 punti spesa maturati. Ma Esselunga pensa anche ai suoi dipendenti, visto che è stato programmato un intervento straordinario di prevenzione del valore di 150 euro a persona.
Insieme a Esselunga, a supporto dei fornitori è stato potenziato l’accordo con Unicredit per sostenere i pagamenti dei crediti commerciali. Infatti già da qualche anno, UniCredit e la catena di supermercati hanno stipulato un accordo per mantenere fluido il flusso dei pagamenti ai fornitori da parte della società e semplificare la contabilità attraverso una piattaforma informatica dedicata.
Oltre Unicredit anche Intesa Sanpaolo ha deciso di far sentire il proprio peso e Carlo Messina, amministratore delegato del gruppo bancario, ha annunciato “fino a 100 milioni che metteremo a disposizione del Paese per progetti specifici che affrontino l’emergenza sanitaria. Con 100 milioni si possono fare tante cose. Vogliamo rafforzare le strutture di terapia intensiva, portando i posti letto da 5.000 a 7.500, per portare il sistema sanitario in condizioni di mettere in sicurezza la salute degli italiani. Ulteriori risorse potranno essere utilizzate per creare ospedali da campo e per l’acquisto di apparecchiature mediche. Vogliamo dare un contributo in grado di far fronte in maniera sostanziale all’emergenza virus e rafforzare in maniera strutturale il sistema sanitario“.
In misura minore annoveriamo anche le iniziative di Unipol e Reale Assicurazioni, con l’estensione gratuita delle coperture, mentre Vodafone, TIM, Wind Tre hanno annunciato piani tariffari e Giga illimitati nelle zone colpite dal virus.
Ma anche l’azienda cinese Xiaomi non vuole stare con le mani in mano, e con un comunicato stampa ha annuncia di voler contribuire alla gestione dell’emergenza del virus Covid-19 in Italia donando una grande quantità di mascherine al Dipartimento della Protezione Civile. Il contributo “non rappresenta solo un modo per ringraziare e per donare il nostro sostegno, ma è la dimostrazione tangibile che ci sentiamo parte integrante di questo Paese”.