Può una tecnologia per noi divenuta inutile salvare la giungla dal cambiamento climatico e gli animali a rischio estinzione dai bracconieri? Proprio così, tutti gli smartphone che buttiamo in un cassetto o nella spazzatura perché ormai vecchi possono contribuire ancora a qualcosa di più grande. Topher White di Rainforest Connection spiega:”la tecnologia è cruciale nella lotta al cambiamento climatico“, e questo lo dice mentre fissa su un tronco di albero un sistema di amplificazione dei suoni alimentato da un vecchio device.
Il giovane ingegnere elettronico californiano spiega che i suoi sensori costruiti a mano servono a rilevare il rombo dei camion, quello delle motoseghe, i colpi di pistola o le imprecazioni dei taglialegna. Suoni e parole forieri di una distruzione dell’ordine naturale che influenzano irrimediabilmente il clima e la fauna. Per questo Topher sfrutta i telefonini Android esausti per captare i segnali dalle celle piazzate sui tronchi e trasferire i dati ai server.
Uno smartphone può salvare la giungla, arriva Rainforest Connection
Nonostante i sistemi di sorveglianza acustica, senza il coinvolgimento di tribù e comunità locali, così come le ONG e le guardie forestali non si potrebbe mai braccare i responsabili della deforestazione e della caccia di frodo. Topher White commenta:” ciascuno di questi ranger è un guerriero indigeno armato di arco e freccia, e tutti assieme fanno molto di più di un gruppo di ingegneri della Tesla per contrastare i cambiamenti climatici”.
Ogni anno secondo il WWF vengono distrutti oltre 7 milioni di ettari di foresta, ovvero l’equivalente di 27 campi di calcio ogni minuto. Le conseguenti emissioni di CO2 che la giungla non può assorbire corrispondono all’11% delle emissioni globali. Dunque quel che resta dagli smartphone da buttare viene assemblato in una centralina di ascolto e assicurato ai tronchi come fosse un tesoro inestimabile.
L’idea di Rainforest Connection è nata nel 2011, quando Topher ha visitato una riserva dove vengono salvati e curati i gibboni rapiti e presi di mira dai bracconieri. Il nome della sua ONG deriva dal riciclo virtuoso dei dispositivi elettronici che White riadatta e trasforma per fermare i criminali dell’ambiente tra Sud America e Africa.