L’emergenza Coronavirus è un male che sta affliggendo ormai l’intero globo, questo virus infatti sembra proprio aver preso largamente piede, tanto da spingere l’OMS a valutare lo stato di pandemia.
Questo nuovo virus ha colto alla sprovvista la gran parte dei governi mondiali e dei sistemi sanitari, imponendo quindi di correre ai ripari velocemente.
Un punto nevralgico riguarda la diagnosi del virus, ancora troppo lenta, cosa che quindi porta ad un aggravamento della situazione globale.
Il noto fondatore di Facebook ha deciso di scendere in campo nella lotta al Sars-Cov-2 attraverso la Chan Zuckerberg Initiative, azienda di stampo filantropico fondata dallo stesso CEO e da sua moglie.
Questa azienda finanzierà l’acquisto di strumenti diagnostici, validi e aggiornati per verificare il contagio da COVID-19 nell’area di San Francisco, una di quelle maggiormente colpite.
Il team guidato da Mark sta lavorando in cooperazione con l’università della California a San Francisco e con l’università di Stanford per riuscire ad aumentare notevolmente la capacità diagnostica nella Bay Area di San Francisco.
L’azienda sta contribuendo nell’acquisizione di macchinari utili, impegnandosi a ripartire il carico di test da analizzare tra le due università.
Una migliore velocità di diagnosi permette un rapido isolamento dei pazienti che quindi infetteranno un minor numero di persone.
Zuckerberg ha aggiunto che lo strumento sviluppato dalla sua società, IDseq, è stato utilizzato in Cambogia per sequenziare il virus e confermare il primo caso di contagio.
Non rimane dunque che attendere gli sviluppi, sperando in una risoluzione della vicenda, la quale passerà anche dal miglioramento della velocità di diagnosi di malattia.