Mentre l’Italia si prepara ad accogliere le Reti di quinta generazione, alcune delle principali compagnie telefoniche che operano nel nostro Paese starebbero pensando di ritirare, in modo definitivo, le tecnologie di terza generazione, considerata non più necessaria in seguito alla grande diffusione del 4G, il cui segnale riesce a raggiungere, ad oggi, la maggior parte del territorio italiano.
Lo spegnimento delle prime antenne 3G è previsto entro quest’anno. Dall’altra parte, i principali operatori telefonici italiani continueranno a lavorare allo sviluppo e all’implementazione del nuovo standard di Rete mobile, che dovrebbe raggiungere, entro la fine dell’anno, numerose città italiane.
3G verso lo switch-off definitivo, ma il 2G?
Per quale motivo si starebbe pensando di abbandonare definitivamente questa tecnologia? Secondo le compagnie telefoniche, il 3G rappresenta una tecnologia morta, surclassata dalle attuali Reti 4G. Per cui, continuare ad investire sul 3G, comporterebbe uno spreco di energia elettrica e risorse economiche. Lo switch-off, comunque, non interesserà il solo 3G ma anche le altre tecnologie da esso derivanti, e dunque l’UMTS, l’HDSPA, l’HDSPA +, ecc.
Ed il 2G, invece? E’ vero, è uno standard ancora più vecchio del 3G, ma comunque ancora fortemente necessario. La Rete 2G/GMS, infatti, è una tecnologia necessaria per i dispositivi dell’Internet of Things (che abbiamo visto essere uno dei principali campi di applicazione del 5G), i dispositivi d’allarme e per i cellulari di vecchia generazione (di cui molte persone sono ancora in possesso, specie le persone più anziati). Per questi motivi, il 2G non verrà ritirato, ma continuerà a restare attivo anche per i prossimi anni. Si pensa che queste Reti resteranno attive per altri nove anni a partire da adesso: nel 2029, infatti, scadranno i diritti di utilizzo in Europa e non sarà più possibile utilizzare questa tecnologia se prima non si provvederà al suo rinnovo.