trucchi streaming abbonamento Netflix SpotifyIl costo per un abbonamento in streaming può diventare importante se si considera l’uso di più piattaforme. Le più famose in assoluto restano sicuramente Netflix e Spotify, rispettivamente ai vertici dei servizi cinematografici e musicali. Tanti utenti, pertanto, decidono di condividere la propria sottoscrizione utilizzando metodi legali e convenzionali.

Spesso nell’utilizzare tale procedura si va in contro ad una battuta d’arresto dovuta al fatto di dover comunicare la password ai partecipanti comuni. Bisogno che si può arginare con un trucco che consente di dare libero accesso al profilo senza fornire le credenziali segrete ottenute in fase di registrazione. Scopriamo come fare.

 

Come condividere lo streaming di Netflix e Spotify senza fornire la parola chiave di accesso

I rispettivi e famosi servizi di online streaming non offrono l’opportunità di accedere ai server senza password. Ad ogni modo il problema si argina in luogo della presenza di una particolare applicazione che permette la condivisione esterna dei profili. Funziona per i principali fornitori di servizio come Amazon Prime Video, Disney+ e, come già detto, anche per Netflix e Spotify. Disponibili anche le associazioni con altri tipo di abbonamento.

L’app in questione è nominata DoNotPay ed è stata creata dall’omonima società. Distribuita tramite il Chrome Web Store permette quindi la concessione dei profili senza credenziali. Per mettere in atto il piano l’utente principale inserisce le sue credenziali e fa clicl sull’icona del plug-in posta nella parte superiore del browser a destra della barra URL. A questo punto genera un collegamento attraverso cui invia un link speciale tramite email alla persona con cui intende condividere la sottoscrizione.

Il servizio consente anche lo scambio di abbonamenti per utenti che possono offrire Spotify in cambio di Netflix e viceversa. La persone che riceve il link viene registrata dopo aver verificato la sua identità e procede all’uso delle piattaforme senza ricevere la parola d’ordine. Non c’è un limite di persone predefinito sebbene molti servizi hanno un numero massimo di dispositivi attivi predefinito e controllato dallo sviluppatore.

Articolo precedenteDisinfettanti per smartphone: ecco come difenderci dai Virus
Articolo successivoTIM, un’offerta per guardare i canali Sky in streaming a costo da ribasso