Il momento che stiamo passando e che l’intero mondo sta affrontando non è sicuramente facile, la maggior parte di noi non ricorda sicuramente un altro momento simile in tutta la propria vita.
Negli ultimi giorni moltissime aziende hanno prima invitato e successivamente obbligato i propri dipendenti a lavorare da casa, una procedura più tecnicamente chiamata Smart Working. Questa procedura potrebbe però far crollare internet.
Moltissime aziende hanno recentemente introdotto la possibilità per i propri dipendenti di svolgere il proprio lavoro da casa, nelle ultime ore alcune di queste hanno ribaltato la richiesta in obbligo, per il bene della comunità. La causa è ovviamente la pandemia di coronavirus che sta colpendo quasi tutti i paesi del mondo. Nonostante sia un’ottima notizia per tutti i lavoratori, questa politica potrebbe comportare il crollo di internet.
Già ieri moltissimi utenti del nord Italia hanno riscontrato problemi con la connessione Telecom, in down per qualche ora, figuriamoci se tutta Italia e successivamente il mondo dovesse collegarsi in contemporanea sul web. L’aumento di videoconferenze ed il massiccio utilizzo dei sistemi VPN potrebbero causare molte difficoltà all’infrastruttura internet.
Lisa Pierce, esperta di networking ha dichiarato: “L’anello debole della catena, ossia la causa per cui il sistema potrebbe andare in sovraccarico, saranno proprio le reti domestiche a banda larga“. I timori di quest’ultima non sono condivisi da Openreach, il più grande fornitore di banda larga per le case del Regno Unito. Quest’ultimo ha dichiarato di essere costruito per supportare una capacità di rete che definisce pari a 10 volte la domanda media di traffico. Non ci resta che sperare che abbia ragione per poter continuare il nostro lavoro di Smart Working.