Il sistema IPTV illegale rappresenta ancora una solida realtà del mercato televisivo italiano. Il cosiddetto pezzotto viene utilizzano con frequenza in numerosissime case della nostra nazione, specie in questo periodo in cui, a causa dell’emergenza Coronavirus, tanti italiani sono obbligati a restare nelle proprie abitazioni.
Rispetto al 2019, il business IPTV ha certamente conosciuto una sorta di frenata. Le autorità e le forze dell’ordine nel corso di questi mesi hanno assestato numerosi colpi a quella che era la rete di diffusione dello streaming illegale. Se si confrontano i numeri con lo stesso periodo dello scorso anno si evince come i pezzotti attivi si siano dimezzati in quantità. Anche numerosi siti internet utili alla visione gratuita dei canali Sky
sono stati chiusi in maniera definitiva.Se le persone scelgono ancora lo streaming illegale e l’IPTV è per una ragione di risparmio. A differenza di un regolare abbonamento Sky, il pezzotto garantisce sulla carta costi più contenuti. Anche questo dato di fatto, però, sta venendo a mancare.
Non è più possibile parlare di netto risparmio per chi si affida all’IPTV, anche perché gli utenti ora rischiano sanzioni che possono essere molto indigeste. In base alle attuali normative, l’uso del pezzotto può portare ad una multa dal valore massimo di 30mila euro.
Inoltre, dato che la visione non dovuta dei canali televisivi criptati rappresenta un reato penale, gli utenti rischiano anche la reclusione da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni.