Gli smartphone accompagnano la vita quotidiana degli utenti in maniera irrefrenabile: dalla mattina alla sera gli stessi risiedono nella mani delle persone aiutando le stesse a svolgere diverse azioni e fornendo intrattenimento e forme di svago ormai diffuse in tutto il mondo. Non è raro che questi compagni fedeli, però, incontrino la cattiva sorte in quanto a tutti capita di farli cadere più o meno spesso o di abbandonarli in posti precari auspicando che non gli succeda nulla; il problema più sostanziale, però, non è raffigurato dalla semplice caduta dello smartphone (alla quale seguono preghiere in auspicio che il display sia ancora intatto), ma dalla caduta dello stesso in acqua o in zone bagnate. Cosa fare in questi casi?
Smartphone caduto in acqua: ecco come salvarlo in un batter d’occhio
Sebbene ad oggi gli smartphone godano si certificazioni specifiche che garantiscono una loro discreta impermeabilità, è sempre meglio rispettare alcuni step per non correre alcun rischio alcuno.
Appena il dispositivo cade in acqua, dunque, la mossa ideale è quello di spegnerlo; attenzione durante questo passaggio: sarà importante non scuoterlo o premere alcun tasto per testarlo. Successivamente a questo passaggio risulterà ideale estrarre un eventuale micro SD e la SIM dagli appositi slot. Se lo smartphone lo permette rimuovete anche la scocca posteriore e procedete col tamponare l’intero devices con un panno, molto delicatamente.
Concluso questo passaggio sarà necessario ricorrere alla soluzione adoperata da anni immemori: immergere il telefono in un sacchetto di riso per almeno 48 ore. Solo dopo questo lasso di tempo sarà possibile sapere se siete riusciti a salvarlo o dovrete ricorrere ad un cambio batteria o ad un cambio telefono.