In questi giorni di forti restrizioni sugli spostamenti a causa della diffusione del Coronavirus, sono tante le domande che ci si pone su come limitare la possibilità di contagio. Così le mascherine, che per anni abbiamo visto solo sul volto di medici ed infermieri, sono oggi diventate un’armatura indispensabile senza la quale non è pensabile neanche andare a fare la spesa. In commercio, prima della razzia post Coronavirus, se ne trovavano molte ma non tutte sono sicure al 100%. Tra queste spicca per tecnologia e capacità di protezione il nuovo modello prodotto da LIGC Applications, che grazie alle sue componenti in grafene garantisce una potente schermatura contro batteri, virus ed inquinanti vari.

 

Come la nuova maschera in grafene ci protegge dal Coronavirus.

 

La tecnologica mascherina di LIGC Applications si chiama Guardian G-Volt e nasce dalla fusione di componenti in grafene, un materiale naturalmente antibatterico, con un sistema che utilizza cariche elettriche. La commistione tra i due elementi riesce a neutralizzare qualsiasi particella provi ad entrare e garantisce per chi la usa una protezione pari al 99%. In pratica, una corrente elettrica a bassa tensione attraversa la schiuma di grafene di cui Guardia G-Volt è costituita, intrappolando i batteri nel filtro della mascherina. Qui i microbi, già scoraggiati dalla carica elettrica, diventano innocui proprio per l’azione disinfettante del grafene. La mascherina, oltre ad essere estremamente innovativa, è anche pratica da utilizzare dal momento che per sterilizzarla è sufficiente generare calore sfruttando la porta USB da cui si innescano le cariche elettriche. Al momento la produzione del nuovo modello di LIGC Applications è però momentaneamente sospesa, in attesa di finanziamenti previsti nel mese di marzo ma ad oggi senza riscontro.

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