Sapevamo ormai da giorni che il mondo del calcio e lo sport tutto si sarebbero fermati, ma l’effetto coronavirus su tutte le manifestazioni sportive ha generato una perdita in milioni di euro davvero enorme. Le person rimaste scottate dalla sospensione dello sport sono però gli abbonati ai pacchetti di Sky e DAZN, i quali si domandano come e quando poter richiedere il rimborso per i contratti già pagati.
Vista l’eccezionalità creatasi dall’emergenza coronavirus, il rimborso dell’abbonamento di Sky e DAZN sembrerebbe un’operazione lecita e legittima, e se anche osserviamo che la crisi del calcio e degli altri sport si ripercuoterà su tutto il resto dell’anno, dobbiamo perseguire la strada del rimborso.
Normalmente l’annullamento di un abbonamento alle piattaforme on demand è percorribile, ma di tutt’altra pasta è il discorso del possibile rimborso per servizi non consumati. Purtroppo la legge italiana si esprime in qualche modo a favore delle pay TV attraverso la postilla nell’art.1256 in cui recita che “il debitore sia libero dall’obbligo se sopraggiunge una causa a lui non direttamente imputabile
“.Dunque se Sky e DAZN non possono garantire la messa in onda delle partite di Serie A per una causa di forza maggiore, non sono tenute ad alcun risarcimento ai propri abbonati. Invece, l’unica circostanza in cui un abbonato può ottenere una forma di rimborso con Sky è quando c’è un palese disservizio su un canale per oltre 24 ore.
Ma se per disdire l’abbonamento a Sky occorrono effettivamente 30 giorni, liberarsi dei contratti con le internet TV come DAZN è sicuramente più facile e immediato. Però, da qualunque lato la prendiamo, il rimborso sembra impossibile da ottenere. L’unico modo è affidarsi all’intelligenza del settore marketing di Sky e DAZN, perché se ovvieranno a questa rigida applicazione del codice civile in qualche modo ne guadagneranno in credibilità e nuovi clienti.