L’azione conosciuta oggi come “chattare” è un qualcosa di universale che appartiene pressoché a tutti: dai più giovani ai più adulti. Con la diffusione di servizi per la messaggistica istantanea come WhatsApp e Telegram, la suddetta azione è andata via via migliorandosi e arricchendosi di funzioni come l’invio di note vocali, della propria posizione, foto e video facilitando le comunicazioni tra gli utenti. Col passare del tempo, infatti, l’applicazione ormai di proprietà di Facebook e quella dell’imprenditore russo sono riuscite a conquistare la fiducia degli utenti accaparrandosi i primi posti; c’è un “però”, oggi un altro servizio spicca in tale campo e stiamo proprio parlando di Signal.
Sebbene Signal sia un’applicazione creata nel 2013, essa è rimasta nell’ombra dei colossi della messaggistica istantanea fino ad ora. Ciononostante vi è stato un salto di “qualità” ed il tutto grazie alla sua approvazione da parte dell’Unione Europea; investigando sul perché, la motivazione risulta essere molto semplice: è Open Source
. Simile in tutto e per tutto a WhatsApp e Telegram, dunque, Signal è riuscita a conquistare la fiducia della Commissione che la ha predisposta come mezzo di comunicazione predefinito tra i suoi membri.Come mai Signal ha tutto questo successo? Come già accennato, il suo successo può essere ricondotto al carattere Open source; grazie a questa particolarità, chi possiede delle conoscenze pregresse in materia può sempre esaminare il codice dell’app così da avere garantito il rispetto per la privacy e della crittografia end-to-end.