Oltre 7,3 milioni di CIE (carta di identità elettronica) circolano lungo tutto il territorio nazionale concedendo tutta una serie di utili servizi ai concittadini del Bel Paese. Molti si sono rivolti agli uffici comunali con lo scopo di adeguarsi alle nuove direttive comunitarie per l’identificazione dei cittadini UE.
I vantaggi nell’utilizzo di questo supporto di nuova generazione si riflettono nel carattere della compattezza e della resistenza. Rispetto al cartaceo, infatti, non si corre il rischio di perdere il mezzo di identificazione personale per usura o esposizione ad acqua ed altri agenti che compromettono la leggibilità e l’integrità.
Gli svantaggi potrebbero non esistere ma allo stesso tempo entrano in discussione per quanto riguarda il fattore sicurezza. In gioco rientra la privacy, argomento molto attuale al tempo in cui phishing e truffe con furto dati prosperano in rete.
Il dubbio atroce pende per quel che riguarda l’uso dei requisiti minimi di sicurezza. Al momento restano in uso ICAO MRTD e funzionalità Token per SPID L3. Le carte possono rappresentare prova legale perla sottoscrizione di un contratto. Resta il fatto che tutte le incertezze potrebbero derivare soltanto da personali timori non correlati. Di fatto il rischio di furto è azzerato in ottemperanza alla presenza di un sistema di protezione server che non diffonde dati con l’esterno ma che comunica direttamente con la banca centrale, a riprova del fatto che una eventuale fuga di informazioni è da escludere.