Con l’emergenza Coronavirus in corso il regime di controllo fiscale della Guardia di Finanza subisce un momentaneo stop dopo le ultime direttive. Il Decreto attuativo datato 11 Marzo 2020 concede temporaneamente respiro ai contribuenti italiani dopo l’annuncio della messa in opera del nuovo sistema di valutazione delle spese e dei versamenti sui conti correnti e sulle carte registrate presso Unicredit, BNL ed altre banche.
Lo stato di allerta pandemia ha causato l’accantonamento del piano di valutazione iniziale sullo stato delle attività del Fisco. In particolare sono congelati liquidazione, controllo e accertamento, nonché accessi, ispezioni e verifiche, riscossione e contenzioso tributario. Tutto a patto che non se ne preveda una “immediata scadenza”.
In tale contesto c’è una battuta di arresto anche per i controlli fiscali da parte della Guardia di Finanza in associazione all’Agenzia delle Entrate Tributarie. La criticità del momento ha quindi ridotto la pressione dei controllori stabilendo nuove priorità per la situazione economica italiana.
Guardia di Finanza dice stop ai controlli sui conti: Coronavirus è la priorità
I dettagli del veto ai controlli sono stati diffusi dal direttore dell’ente nella personalità di Ernesto Maria Ruffini che tramite una nuova direttiva pubblica ha concesso l’annuncio dello stop alle attività di controllo.
Nel contesto lavorativo gli accertamenti fiscali saranno interrotti a meno che – come sancito dal’estratto – non si verifichi una condizione di “indifferibilità e urgenza” che in tal caso annulla gli effetti iniziali del decreto.
In questo momento il corpo delle Fiamme Gialle è impegnato nel garantire l’attuazione delle norme restrittive sul contagio, divenuto priorità assoluta per il nostro Paese. Tutto tornerà ad un regime di normalità una volta debellato il virus. Una crisi sanitaria ma anche economica che sta mettendo a dura prova le capacità reattive degli italiani e dei comandi centrali operativi.