Da quando si è iniziato a parlare di emergenza Coronavirus, al di là delle possibili implicazioni a livello della sanità in termini macroscopici, i cittadini hanno iniziato a dotarsi di dispositivi di protezione individuale (i cosiddetti DPI), come mascherine e altri strumenti utili a limitare il contagio.
Tra i consigli che risuonano più frequentemente durante questi giorni, però, uno in particolare ha valenza in senso assoluto, e corrisponde all’appello a curare maggiormente l’igiene personale attraverso un accurato lavaggio delle mani.
Questo avvertimento risulta tanto importante da inserirlo nelle linee guida del Ministero della Salute, che recitano:
“Il lavaggio delle mani ha lo scopo di rimuovere i germi patogeni presenti sulla cute, attraverso un’azione meccanica.
Ma non basta aprire il rubinetto e passare le mani sotto il getto dell’acqua per eliminare il problema.
Ecco alcune semplici regole per un efficace e igienico lavaggio delle mani.
Eppure, a pensarci bene, anche laddove vi fosse un corretto lavaggio delle mani, questa buona pratica sarebbe vanificata nel momento in cui si prendesse nuovamente in mano lo smartphone, senza averne operato un’accurata pulizia (contestuale a quella delle mani). Pertanto risulta importante anche effettuare un’igienizzazione del telefono, per rendere efficace il tutto.
Prima di parlare della pulizia, occorre precisare che il contagio attraverso i fomiti (ossia gli oggetti inanimati) è marginale rispetto a quello interumano, come precisato dal dott. Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità:
“Il virus per replicarsi ha bisogno di cellule, da solo non ce la fa – come spiega magistralmente Locatelli – è possibile che le goccioline di saliva cadendo su superfici in ambienti domestici o di lavoro per un po’ mantengano queste cellule ma è proprio per questo che raccomandiamo di lavarsi spesso e bene le mani”.
Al contempo, il lavaggio dello smartphone contribuisce ad evitare infezioni laddove si portassero le mani a contatto con le mucose.
La pulizia va dunque effettuata con un detergente, possibilmente a base alcolica (come può esserlo l’alcol etilico commercializzato comunemente, così come una soluzione 50% alcol e 50% acqua, che risulta meno aggressiva). Utilizzare un panno morbido per non compromettere l’integrità della struttura.