Gli smartphone si sa che non sono fatti di sola plastica o alluminio, poiché al loro interno ci sono metalli preziosi che non ti aspetteresti di trovare. Prima di tutto ci sono piccole quantità di oro e argento, seguite da rame e ferro e numerose terre rare che rischiano veramente di sparire dalla faccia della Terra.
In un cellulare infatti si nasconde una piccola ricchezza frazionata per ogni singolo device che c’è in Italia, e secondo uno studio a cui ha partecipato attivamente il Politecnico di Milano mediamente ci sono 9 gr di rame, 11 gr di ferro, 250 mg di argento, 24 mg di oro, 9 mg di palladio e 1 gr di terre rare (forse più preziose dell’oro stesso). Nella stessa batteria al litio ci sono 3,5 gr di cobalto e un grammo di terre rare.
Smartphone: nel vostro device c’è un tesoro di rame, oro e argento
Considerando quindi che in Italia ci sono circa 44 milioni di smartphone (da stime del 2019), l’ammontare complessivo del valore di tutti i pezzi salirebbe a oltre 200 milioni di euro. Per questo sta diventando sempre più importante la catena del riciclo di determinati materiali preziosi una volta che lo smartphone sia arrivato a fine vita.
Purtroppo però è difficile quantificare quanto sarebbe possibile recuperare, visto che i cellulari vengono catalogati nel raggruppamento R4 dei rifiuti RAEE che comprende anche informatica e piccoli elettrodomestici.
L’Italia non è al passo con questo tipo d’industria, e il grosso viene riciclato in Cina e paesi limitrofi. Un vero peccato perché il tasso di riciclo di uno smartphone è pari al 97%, ciò significa che non si butta via niente e si stima che da 50.000 cellulari riciclati si ottiene oltre 1 kg di oro. Ma anche l’ambiente beneficia della catena del riciclo, poiché ogni singolo pezzo smaltito evita che nell’aria venga immesso 250 gr di CO2 alla volta.