Trovandosi sempre nella mani degli utenti, però, non è raro che qualche misfatto accada a questi come, ad esempio, qualche caduta o nei peggiori casi un contatto con una superficie bagnata o acqua vera e propria. Cosa fare in questi casi? Per fortuna esiste una soluzione.
Ad oggi gli smartphone si caratterizzano per godere delle certificazioni che li proteggono contro acqua e umidità. In ogni caso non è raro che anche questi modelli alcune volte diano segnalazione di umidità nel vano di ricarica. Le seguenti indicazioni, dunque, potranno essere adattate anche a questa necessità.
Nel caso il proprio smartphone sia caduto in acqua o sia venuto in contatto con una considerevole quantità di liquido, la prima cosa essenziale da fare è quello di spegnerlo; attenzione: è importante non scuoterlo altrimenti l’acqua presente potrebbe spargersi tra le diverse componenti al suo interno. In successione a questo step seguirà l’esigenza di estrarre eventuali micro SD e SIM dagli appositi slot. Suggerimento: se lo smartphone lo permette, vi consigliamo di rimuovere la scocca posteriore. Per il terzo step, infine, sarà necessario tamponare delicatamente lo smartphone con un panno asciutto, così da assorbire quanto più liquido possibile.
Cosa sarà necessario concludere il salvataggio? Con un metodo conosciuto fin dall’era dei palmari: immergere il telefono in un sacchetto di riso per almeno 48 ore. Solo dopo questo lasso di tempo sarà possibile sapere se siete riusciti a salvarlo o dovrete ricorrere ad un cambio batteria o ad un cambio telefono.