La tanto sospirata sospensione delle bollette paventata per sostenere i cittadini dopo le restrizioni anti-virus, non si farà. Annunciata più volte, nessun risparmio dunque sulle utenze che continueranno ad essere pagate regolarmente. Il decreto “Cura Italia” che ha previsto lo stanziamento di 25 miliardi a favore delle famiglie, si articolerà su altre voci ma esclude di fatto la riduzione dei consumi di acqua, luce e gas.

La sospensione, tuttavia, avrà un’eccezione e sarà applicata ad alcuni comuni della zona rossa al Nord, particolarmente colpiti dal Coronavirus. Qui, si provvederà anche all’interruzione del pagamento del Canone Rai e di concerto con l’Arera (Autorità per l’energia, reti e ambiente) tutte le bollette saranno sospese sino al 30 Aprile.

 

Perché la sospensione delle bollette non è esteso agli altri comuni?

La decisione di annullare le bollette di marzo ed aprile dunque riguarderà solo 11 comuni della zona rossa più colpita dall’epidemia. Si tratta di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Codogno, Castiglione D’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, San Fiorano e Terranova in Lombardia; Vò in Veneto. Esclusi tutti gli altri comuni italiani, perché come spiegato dal viceministro dell’Economia Antonio Misiani, non sussistono coperture adeguate a garantire la sospensione delle bollette a livello nazionale.

Tuttavia, le aziende erogatrici dei servizi hanno deciso di avviare una politica autonoma di sostegno degli utenti. Così Acea, A2A, Iren ed Hera da oggi propongono la rateizzazione delle bollette per chi è in difficoltà e ampliano i termini di sospensione dei servizi per i morosi. La stessa Arera ha deciso di intraprendere la medesima politica, stabilendo il rinvio dei distacchi per morosità al 3 Aprile.

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