blackout internet

A lato del bollettino dei morti e infetti che lascia dietro sé il Coronavirus, in questi giorni sta diventando d’attualità anche il problema delle infrastrutture di rete. Infatti, la forzata quarantena degli Italiani sta mettendo a dura prova le connessioni internet erogate da TIM, Fastweb, Vodafone e WindTre, al punto che si teme per un prossimo blackout.

Il sovraccarico è monitorato anche dalla Commissione Europea, la quale sta cercando di arginare la mole di dati scaricati che rallentano le normali operazioni quotidiane degli utenti e, più pericolosamente, minano la stabilità della rete degli operatori sanitari. Intanto è stato chiesto a Netflix si abbassare la risoluzione del suo streaming, azienda che ha aderito prontamente.

 

Tim, Fastweb, Vodafone e WindTre: il blackout preoccupa gli Italiani

Oltre all’uso per studio e lavoro in modalità smart, la maggiore frequentazione dei social, le ore passate a guardare serie TV in streaming e i videogiochi online stanno assorbendo una grande quantità di traffico che allarmano i gestori della rete.

In Italia ci sono seri problemi di sovraccarico che gravano su infrastrutture non proprio all’avanguardia, con Vodafone e Fastweb che hanno denunciato un aumento medio del 30-40% nell’utilizzo della rete internet rispetto al mese precedente.

Per l’allarmismo di un possibile blackout tra i cittadini, consapevoli che senza internet sarebbero davvero isolati, è stata interpellata la Ministra per l’innovazione digitale Paola Pisano. L’onorevole ha risposto:”non dovrebbe accadere, è molto difficile… tecnicamente ci sono tutti i mezzi per non far collassare la rete. Il traffico è aumentato molto e gli operatori non sono preparati ad avere dei picchi in momenti della giornata differenti”.

In materia ci sono anche delle disposizioni nel decreto legge Cura Italia, nel quale si evince che gli operatori dovranno garantire la continuità del servizio internet con ogni mezzo. Noi aspettiamo fiduciosi che un blackout non avvenga mai, perché subirlo aggraverebbe una condizione già precaria a livello mentale. L’isolamento senza avere lo sfogo del mondo virtuale potrebbe scatenare numerosi fenomeni di psicosi, ritiro sociale e depressione.

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