L’emergenza Coronavirus non sta dando un attimo di tregua da settimane, infatti tutti sono impegnati nella lotta alla pandemia in corso, su più fronti.
Quella del 2020 si sta mostrando essere una delle crisi sanitarie più devastanti della nostra storia, paragonabile all’influenza spagnola del 1918.
Tutti sono chiamati in causa e a dare il proprio contributo, dalla sanità, che ogni giorno lotta per salvare vite umane, ai cittadini, chiamati a restare nelle proprie abitazioni per limitare il diffondersi del virus.
Questa emergenza non ha lasciato insensibili nemmeno le grandi aziende, infatti numerosi colossi hanno dato proprio contributo con donazioni e aiuti.
A quanto pare ora anche la più grande agenzia governativa responsabile della ricerca spaziale, la NASA, ha deciso di scendere in campo in questa lotta che ci rende tutti fratelli.
Potenza di calcolo a disposizione
In America, un progetto della Casa Bianca, riunisce la Nasa e la National Science Foundation, affiancati dai laboratori del Dipartimento dell’Energia, aziende e istituzioni di tipo accademico, per poter dare man forte alla ricerca.
La Nasa dal canto suo ha messo a disposizione il supercomputer SGI Altix a 512 processori, locato nel Centro ricerche Ames e chiamato con lo pseudonimo “Kalpana”, in onore dell’astronauta Kalpana Chawla, che perse la vita dell’incidente dello Shuttle Columbia.
Grazie a questa iniziativa quindi, i ricercatori potranno sfruttare a pieno regime il supercomputer per elaborare i dati riguardo Sars-Cov-2.
I’m proud that @NASA is lending our supercomputing expertise to assist in the global fight against COVID-19. For more than six decades the agency has used its expertise to take on challenges that have benefited people worldwide in unexpected ways. More: https://t.co/C2Qd8wbJCg
— Jim Bridenstine (@JimBridenstine) March 23, 2020
L’amministratore della Nasa, Jim Bridenstine, ha reso noto il proprio orgoglio per il contributo alla causa offerto dall’agenzia spaziale tramite il proprio profilo Twitter ufficiale.
Orgoglio condiviso anche da Thomas Zurbuchen, capo del Direttorato delle Missioni Scientifiche della Nasa, il quale ha sottolineato quanto la Nasa sia lieta di offrire la propria esperienza di supercalcolo nella lotta a COVID-19.
Non è la prima volta che un’agenzia mette a disposizione la propria potenza di calcolo in aiuto delle ricerche, la quale, unita a quelle di tutte le altre impegnate nella lotta, di sicuro aiuterà nella ricerca per sconfiggere il nemico invisibile che ci attanaglia.