Tanti di noi arrivano sul web tramite la propria SIM. Per utilizzare WhatsApp, ad esempio, è obbligatorio comunicare il proprio numero di telefono. Con la cerchia di amici sempre più larga è difficile scoprire la spia nascosta che potrebbe celarsi tra i nostri contatti. Lo ha scoperto a sue spese Robert Ross, reduce da un recente caso riportato tra le pagine di CNN Business, dove si pone evidenza su una truffa che è costata oltre un milione di dollari.
Le distanze sono importanti anche nella nostra vita digitale. Diffondere informazioni personali può costare parecchio dopo la scoperta della truffa delle SIM
che può mettere in ginocchio il conto in banca.Si registra una nuova violazione alla privacy che si concretizza nel furto di denaro dopo l’accettazione di una richiesta di emissione SIM voluta con il benestare placido degli operatori. Gli hacker che hanno il nostro numero denunciato lo smarrimento della scheda telefonica e ne richiedono una nuova con lo stesso numero.
Tutto resta lo stesso sul fronte servizi ma cambiando l’intestatario della linea ogni potere di accesso ai servizi online passa in mano sua. In questo quadro rientrano anche le piattaforme di home banking, ultimamente passate al sistema degli SMS per l’inoltro delle password OTP. Le parole chiave concedono quindi l’accesso al profilo bancario e da lì è un attimo prima di trovarsi con il conto azzerato.
Il nostro consiglio è sempre quello di attuare un’opera di prevenzione andando a limitare il numero di amici fidati e le info condivise in rete. La nostra identità deve essere preservata, pena tutta una serie di guai da cui guardarsi bene.