In questo momento di così forte emergenza, è importante che cittadini percepiscano che lo Stato sta tentando tutelarli sotto ogni aspetto.
La naturale conseguenza delle misure restrittive imposte, infatti, corrisponde ad un minore introito di denaro nelle tasche delle famiglie italiane, e questo comporta un’impossibilità nel sostenere le spese mensili come invece si poteva fare prima.
Per questo motivo, il Governo ha deciso di operare una manovra economica da ben 25 miliardi, descritta nel decreto Cura-Italia, che andrà a mobilitare ben 350 miliardi. Questo consentirà di avere una maggiore elasticità nel prendere decisioni a tutela dei cittadini.
Tra queste, rientrava un’esenzione del pagamento del canone Rai per due mesi estesa a tutti i cittadini facenti parte delle zone rosse. D’altra parte, l’estensione dell’emergenza all’intero territorio italiano ha messo in discussione questa norma entrata in vigore, in quel momento, per soli 11 comuni (quelli che, al 7 marzo, risultavano dichiarati zona rossa), pertanto la sospensione risulta attualmente in fase di valutazione.
L’eventuale sospensione del pagamento del canone, comunque, non sarebbe una novità esaltante, dal momento che le rate non corrisposte per due mesi sarebbero comunque aggiunte alla prima bolletta utile dell’energia elettrica.
È altresì improbabile, inoltre, che il canone venga abolito, come invece viene sbandierato ormai da anni: il suo pagamento garantisce allo Stato introiti per un miliardo, indispensabili in questo momento così particolare della nostra storia repubblicana.
Attualmente però sono in corso le opportune valutazioni sull’esenzione al pagamento per i due mesi di Marzo e Aprile, misura che rientrerebbe pienamente nell’ambito dei provvedimenti straordinari messi in atto per aiutare i cittadini a fronteggiare l’emergenza.