Al giorno d’oggi si usa lo smartphone per qualsiasi cosa: ordinare a domicilio, pagare nei negozi fisici e online, controllare su Google Maps il percorso tra la propria posizione e il luogo da raggiungere. In ogni momento, attraverso il nostro telefono passano milioni di informazioni sul nostro conto, e in un momento in cui la privacy è presa particolarmente in considerazione, non si potrebbe fare a meno di temere che queste informazioni giungano nelle mani sbagliate.
Di attacchi da parte dei cybercriminali ne esistono a bizzeffe: abbiamo già trattato, ad esempio, della vulnerabilità nei protocolli di paging delle reti normalmente utilizzate per la connessione internet e le chiamate. Questa, come detto, potrebbe rendere gli utenti più soggetti ad essere spiati da parte degli hacker che abbiano conoscenze base in materia di paging.
Per non parlare poi delle truffe in cui il punto nodale risulta la falsificazione dei documenti (pena l’impossibilità di portarle a termine). Anche di questo abbiamo trattato in diverse occasioni, andando a spiegare l’importanza di non lasciare troppe informazioni sul proprio conto sparse tra social e siti web.
Ma la paura di essere controllati non si ferma a questo: gli hacker potrebbero infatti andare a intercettare le conversazioni telefoniche per spiare gli utenti. Ecco che dunque torna utile uno strumento che possa limitare il fenomeno, almeno in parte.
Smartphone anti-intercettazione: ecco di cosa si tratta
Esistono alcuni cellulari criptati che permettono di comunicare in tutta sicurezza, grazie all’utilizzo degli algoritmi AES256 – Two Fish 256. Questo può avvenire, però, solo se associati ad un altro cellulare criptato. Se considerati singolarmente, invece, sono in grado di effettuare chiamate verso numeri tradizionali; tuttavia, la chiamata in uscita non verrà criptata.