La quasi totalità degli italiani in queste settimane è chiamato ad una quarantena forzata per contrastare l’emergenza Coronavirus ed un contagio che oramai dilaga nella nazione e nel mondo. La permanenza nelle abitazioni ha riportato la tv al centro della quotidianità. Non è per nulla un caso se, proprio in questi giorni, il business dell’IPTV illegale è tornato a crescere.
Rispetto a quelle che erano le abitudini dello scorso anno, però, lo scenario è cambiato negli ultimi mesi. Come vi abbiamo riportato anche su queste pagine, le autorità sono intervenute a più riprese per chiudere i canali di diffusione dei cosiddetti pezzotti. In maniera speculare, sul web sono stati chiusi tutti i portali internet
che davano libero accesso ai canali di Sky.Anche in questi giorni, la scelta dell’IPTV è giustificata con una questione di risparmio. Se da un lato è vero che lo streaming illegale ha un costo decisamente minore ad un abbonamento Sky, dall’altro c’è da sottolineare come i pericoli oggi siano più alti che mai.
Tutti coloro che utilizzano il pezzotto si espongono a sanzioni pecuniarie con multe che possono arrivare sino ad un massimo di 30mila euro. Oltre alle multe, poi, c’è da considerare un ulteriore fattore. Lo streaming illegale è punito in Italia anche per via penale. Per questa ragione tutti gli utenti rischiano anche una reclusione in galera con un minimo di sei mesi ed un massimo di tre anni.