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Secondo una recente ricerca elaborata da Manpower Group, multinazionale statunitense del lavoro, l’Italia vede il proprio mondo dell’impiego in difficoltà nel reclutare le risorse. In base a questo studio, il 47% delle aziende non trova reperibili professionisti capaci di rispondere all’offerta di lavoro e ciò risulta tanto più vero quando si parla di grandi imprese.

Un dato preoccupante soprattutto in relazione agli investimenti fatti negli ultimi anni nel mondo della formazione che ha visto il nostro Paese spendere 2,4 miliardi di euro. Una situazione che tuttavia non riguarda solo noi ma che ci pone al terzo posto insieme a Stati Uniti e Messico e che vede solo il 18% dei Paesi, su 40 analizzati, essere immuni da questo fenomeno.

 

Quali sono le 10 professioni che hanno difficoltà a reclutare lavoratori?

Le professioni dove c’è carenza di personale sono soprattutto in ambito tecnico e si contano sulle dita di entrambe le mani. Si tratta nella fattispecie di: operai specializzati (elettricisti, saldatori e meccanici); rappresentanti di vendita o marketing; tecnici tra cui i responsabili del controllo qualità; ingegneri (chimici, elettrici, civili e meccanici); autisti ed impiegati nella logistica; esperti informatici; contabili, revisori ed analisti finanziari; impiegati nel settore manifatturiero; operai edili; medici ed infermieri. Quest’ultimo settore sembra essere in crisi in termini di domanda occupazionale soprattutto a causa del crescente invecchiamento della popolazione non controbilanciato da un’adeguata assunzione di personale sanitario. Senza contare il fatto che rendere la facoltà di Medicina a numero chiuso non ha di certo aiutato.

In generale sembra che la crescente digitalizzazione del mondo del lavoro e la discesa degli stipendi degli ultimi anni non abbiano influito positivamente sul dato occupazionale dei settori di cui sopra. Al contrario, secondo Manpower Group c’è una vera e propria inversione di tendenza per gli ambiti dove si è dato avvio ad una crescente automazione. Professioni come l’avvocato, il project manager o l’operatore di call center risultano al momento le meno reclutate proprio perché le risorse umane sono diventate superflue.

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