Nonostante la pandemia da Coronavirus il Reddito di cittadinanza non verrà sospeso dallo Stato, come invece ventilato dai soliti distributori di bufale sul web. Il Governo sta infatti facendo sforzi enormi per sistemare il bilancio statale, garantendo comunque le risorse necessarie previste dal decreto “Cura Italia” alle famiglie in difficoltà.
Come anche sostenuto dall’INPS, tutti gli aiuti di natura economico-previdenziale rimarranno in essere anche in piena emergenza sanitaria, compresa il contributo alla disoccupazione Naspi e l’indennità Dis-Coll. Tutto funzionerà a dovere anche se, per cause di forza maggiore, i soggetti destinatari non potranno rispettare le regole relative alla ricerca attiva di un impiego come previsto dalla percezione dei sussidi.
Reddito di cittadinanza influenzato dal Coronavirus: cosa cambierà
Con il rilascio della card del Reddito di Cittadinanza sappiamo che viene avviato un programma di inserimento professionale, da intraprendere alla sottoscrizione del sussidio. In pratica, lo Stato garantisce a chi è senza lavoro un aiuto economico e al contempo favorisce la ricerca di un lavoro per i soggetti beneficiari.
Un patto necessario da finalizzare in un centro per l’impiego, dove il soggetto avvierà le pratiche per arrivare all’ottenimento di un lavoro, che inoltre può passare dalla frequentazione di corsi professionali di aggiornamento.
Normalmente, quando un titolare di RdC disattende le convocazioni dell’ANPAL, l’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, o non svolge i colloqui di lavoro prefissati può incorrere nella sospensione totale dell’assegno. Ma ai tempi del Coronavirus cambiano le carte in tavola, e visto che non ci si può muovere da casa lo Stato continuerà ad erogare l’assegno a chi ne ha diritto e senza richiedere l’osservanza delle regole standard.