La quarantena non è solo privazione d’interazione sociale, poiché a volte può portare dei risvolti positivi in settori della società che ti aspetti. A causa del fatto che siamo tutti confinati dentro casa, sono crollati nettamente tutte le tipologie di reati, e il comunicato arriva direttamente dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese tramite i canali di Radio Rai:”con il contenimento degli spostamenti sono diminuiti, inevitabilmente, i reati commessi sul territorio. Abbiamo registrato un calo del 64,2% dal 1 al 22 marzo.”
Secondo il rapporto consultabile sul sito istituzionale del ministero dell’Interno, nei primi 22 giorni del mese di marzo è crollato l’andamento dei comportamenti criminosi, che vale sull’intero territorio nazionale a quasi centomila delitti in meno rispetto ai primi tre mesi del 2019.
In particolare, la diminuzione più rilevante riguarda tutte quelle attività fuori casa che per forza di cose presuppongono che domanda e offerta, aggressore e vittima s’incontrino. La prostituzione, lo smercio di droga, le violenze sessuali, i furti di ogni genere, le rapine: con una bassissima interazione sociale i reati sono difficili da compiere.
Di contro i reati informatici, come prevedibile, non conoscono crisi. Infatti la Polizia Postale sta avendo un gran da fare in queste settimane per arginare le segnalazioni di pedofilia e adescamento di minori attraverso il web, così come catene di fake news e truffe digitali.
Ma il Ministro segnala un dato preoccupante, ovvero il fatto che le violenze domestiche non sono calate come il resto dei reati, “per questo già da sabato scorso ho fatto impartire ai prefetti precise direttive per garantire l’ospitalità alle vittime di maltrattamenti in famiglia anche durante questa gravissima emergenza sanitaria“.
La cartina al tornasole proviene dal dato sugli omicidi, che in generale calano sul territorio italiano del 65,22% rispetto allo stesso periodo del 2019, ma i femminicidi accusano una riduzione più contenuta al 33,33%.