La piattaforma Folding@Home è nata da un’iniziativa creata appositamente per permettere a chiunque di contribuire alla ricerca sulle malattie attualmente non curabili.
Consiste in un software distribuito che permette a tutti gli utenti di condividere la propria potenza di calcolo in rete, incrementando la capacità di elaborazione complessiva adoperata per la ricerca.
Il consorzio dedicato, si compone di 11 laboratori nel mondo che studiano le strutture molecolari in gioco in svariate malattie, come il cancro o la distrofia muscolare.
Visto il periodo di emergenza globale, i ricercatori hanno pensato bene di mettere in stand-by le altre ricerche e concentrare la potenza sul Sars-Cov-2, l’agente eziologico alla base della sindrome COVID-19.
Le GPU Nvidia e AMD scendono in campo
Il software dedicato è stato installato su oltre un milione di computer, a renderlo noto è proprio il direttore del progetto, Greg Bowman, tramite un post su Twitter.
Come se non bastasse, il direttore ha spiegato che all’opera attualmente ci sono: 356 mila GPU Nvidia, 79 mila GPU AMD e oltre 593 mila CPU, un dato impressionante, che diventa ancora più incredibile accostato alla potenza di calcolo raggiunta, oltre 1exaFLOP.
Tutta questa potenza di calcolo serve a simulare dei bersagli proteici e capire come il virus che causa COVID 19 interagisce con la proteina ACE2.
Riuscire a capire questi meccanismi è la base per poter progettare farmaci in grado di inibire l’interazione virale con le cellule umane, bloccandone quindi gli effetti citopatici.
Non resta dunque che sperare nella ricerca, l’unica arma, insieme alla prevenzione, per combattere in modo efficace questa gravosa sindrome e questo nemico invisibile che ci attanaglia.