Per Samsung ogni anno si ripresenta una spinosa questione. I top di gamma del produttore vengono lanciati in due varianti distinte, una caratterizzata dalla presenza del SoC proprietario Exynos e l’altra con SoC Qualcomm.
Anche quest’anno il destino della famiglia Galaxy S20 è diviso tra il processore made in USA e quello made in Corea. La scelta è principalmente legata ai mercati in cui le varianti del terminale sono destinate. Di solito la soluzione Qualcomm viene adottata sui device commercializzati negli USA e in Cina. Per il resto del mondo, il produttore sceglie la variante con il processore proprietario.
La decisione di favorire componenti prodotte in madrepatria
serve a valorizzare il lavoro svolto dall’azienda. Infatti i processori Exynos sono utilizzati soprattutto per i device Samsung venduti in Corea del Sud.Tuttavia, in questo strano 2020, Samsung ha deciso di privilegiare la soluzione Qualcomm in quanto più potente ed efficiente. Per questo motivo, il colosso dell’elettronica ha deciso di introdurre sul mercato domestico i Galaxy S20 dotati di processore Qualcomm. La scelta si è resa necessaria anche considerando le recensioni negative ottenute dai possessori del device. Infatti molti utenti si sono lamentati di prestazioni ed autonomia non all’altezza nei device son SoC Exynos.
Al momento non è chiaro se la divisione di Samsung che si occupa dei processori subirà modifiche. Per la dirigenza di Samsung, la divisione è ancora centrale, ma bisognerà cambiare approccio al problema. Certamente bisognerà analizzare questa situazione per capire cosa non ha funzionato e quali sono le possibili soluzioni.