In questo periodo di emergenza globale i grandi marchi dei generi alimentari si sono fatti trovare assolutamente impreparati. Nessuno poteva immaginare di trovarsi catapultati nella più grande crisi dal dopoguerra, ma resta il fatto che per gli Italiani la spesa online è stata, e continua ad essere, una vera odissea.
Seguendo le comunicazioni ufficiali dell’autorevole sito Altroconsumo, abbiamo analizzato i test sui nomi più famosi riscontrando tempi d’attesa lunghi e sistemi di prenotazione e acquisto spesso in crisi.
Esselunga, Carrefour, Amazon e Conad, ecco la situazione per le provviste a domicilio.
Esselunga ha un sito davvero poco Pratico. Nonostante dia la possibilità di prenotare prodotti, quando si arriva alla fine ci si accorge che non sono disponibili. Tutti gli slot risultano pieni e i più fortunati dovranno attendere almeno 16 giorni per la consegna, pagandola comunque 7.90 euro.
Carrefour addirittura consente che il suo siti organizzi una coda che dura delle ore. Avete capito bene, ore in una fila virtuale davanti al pc solo per poter accedere al sito per prenotare le provviste. Si consiglia di collegarsi in serata per diminuire i tempi d’attesa. La consegna ha un costo di 4,99 euro, gratis per chi spende oltre 70 euro e per gli over 65.
Conad come altri non permette facilmente di accedere al sito. Nonostante i ripetuti tentativi si viene avvisati che il sito ha raggiunto il numero massimo di clienti.
Amazon, anche il colosso delle consegne a domicilio risulta molto deludente sul ramo alimentare. Non consegna nemmeno generi di prima necessità come ad esempio l’acqua. Si prenotano prodotti per scoprire all’improvviso, dopo pochi secondi, che non sono disponibili. I prezzi dei prodotti sono più alti della media e i costi di consegna arrivano anche a 20 euro.
Un disastro insomma, speriamo che questo periodo di emergenza faccia rivedere l’organizzazione della parte online alle aziende di distribuzione alimentare in Italia. Il consiglio è quello di organizzarsi con i piccoli negozi di quartiere che nel frattempo sono corsi ai ripari. Alcuni accettano anche ordini online mentre altri prediligono prenotazioni telefoniche, consegnando anche a domicilio nel raggio di pochi km. Magari questo periodo tornerà a farci apprezzare il negozietto di quartiere rispetto alla grande distribuzione.